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  • Immagine del redattoredr. Simone Iannone

GUARIRE CON L' ALIMENTAZIONE, LA TERAPIA DEL DIGIUNO DA MANTOVANI A LONGO

Aggiornamento: 2 lug 2020


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Più nutrite un malato e più gli fate del male, questo era quello che pensava Ippocrate. Ma anche il dottor Pauchet replicava che la cura della maggior parte delle malattie croniche deve essere preceduta dal digiuno. Si discute molto sul regime alimentare che i malati dovrebbero mantenere e seguire durante la cura di una patologia, ma se osserviamo i menù proposti nella maggior parte delle mense ospedaliere c’è da chiedersi perché non viene applicato il sapere scientifico in merito alla nutrizione umana in relazione alle situazioni patologiche di grande prevalenza.


C’è chi consiglia piccole quantità di nutrimento forte e ricostituente, chi preferisce una dieta liquida e chi continua a somministrare ai malati i suoi cibi abituali. Qual è dunque la migliore alimentazione in caso di malattia? Semplicemente nulla. Appena ci si ammala bisognerebbe diminuire notevolmente l’introito di cibo e in certi casi digiunare per qualche giorno. Perché spesso è proprio l’eccesso di nutrimento che ha causato lo stato morboso. In pratica molte patologie del nostro tempo sono causate da eccesso di cibo, si mangia troppo e male. Basterebbe osservare la natura: nessun animale mangia mentre è sofferente. Se dall’esperienza empirica passiamo agli studi, constateremo che, da secoli, il digiuno è conosciuto come una legge infallibile della Natura per reagire contro il male. La malattia è uno sforzo dell’organismo per liberarsi di alcune tossine, come può guarire un malato se mantiene le stesse abitudini alimentari?

Infatti non guarisce, continua ad assumere farmaci mantenendo lo stesso stile alimentare che lo porterà ad aggravare ulteriormente la sua salute nel giro di pochi anni. Non vi segnalo studi, basta osservare le persone intorno a voi. Siamo malati di superalimentazione, abituati a ingurgitare quantità di cibo doppie del necessario, è evidente che parlare di rimanere senza mangiare significa spaventare la gente. Quando si consiglia il digiuno ad una persona si spaventa, sgrana gli occhi, qualcosa all’interno si smuove e l’istinto prende il sopravvento. Digiuno, forse questa parola tocca memorie ataviche di restrizione, sofferenza, tristezza e chissà cos’altro, in realtà è un modo per venire a contatto e sentire il proprio corpo e la propria mente.


In generale la cura del digiuno deve essere fatta sotto il controllo di un terapeuta competente (Nutrizionista, Medico) in quanto ci sono tutta una serie di controindicazioni e inconvenienti da tenere ben in considerazione. Importane è la preparazione al digiuno e la ripresa dell’alimentazione post-digiuno. Vi sono oltresì dei periodi, nell’arco dell’anno o del mese, più indicati per praticare il digiuno.

Sotto l’aspetto spirituale il digiuno è una disciplina dell’anima. E’ basato sull’idea della volontaria rinuncia al superfluo materiale, e questo rende l’anima più potente. La fame busserà alla porta e impetuosa chiederà di essere soddisfatta, questa è una prova tangibile della nostra forza di volontà.


Ho citato nel titolo Mantovani e Longo, quest’ultimo in auge negli ultimi mesi per le scoperte scientifiche sul digiuno. Il prof. Longo ha studiato e verificato che l’ applicazione di una dieta Mima-Digiuno ha un’azione di rigenerazione cellulare tramite un processo di autofagia e un aumento delle cellule staminali circolanti. Inoltre ha riportato una diminuzione della glicemia, della pressione, del colesterolo, dell’IGF-1 (associato ad una maggiore incidenza di tumore), della proteina C reattiva e dei trigliceridi. La scienza ci sta dicendo a gran voce che lo spirito di osservazione di umili terapeuti, come Romolo Mantovani, che già all’inizio del 1900 curava con il digiuno, erano in grado di aiutare le persone a Gu


arire. Mantovani fu deriso dalla società scientifica del tempo, fino al punto di dover trasferirsi in Francia, dove una visione più ampia e lungimirante della salute, gli permise di fondare l’associazione “Amour et Vie” che diede cure e assistenza gratuita diretta a centinaia di ammalati.


Chi pensa di applicare il digiuno “fai da te” non otterrà nessun risultato. Questa pratica molto potente, deve essere inserita all’interno di un percorso alimentare consapevole. Non ha senso applicare un digiuno di qualche giorno per poi riprendere un’alimentazione bizzarra e fuori dai canoni salutistici. Meglio allora bersi uno dei tanti beveroni al gusto frutta, vaniglia e cioccolato che tanto piace alle persone che non hanno la volontà e la costanza di applicare sane regole di vita.

Lasciami una tua opinione. Grazie, buona vita dr. Simone.


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